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Il Dilettante
Di Bikediablo (del 28/02/2013 @ 13:00:00, in Subbuteo, linkato 615 volte)
Dalla Politica al Subbuteo il passo sembra enorma ed invece no, perchè si parla di coerenza, onestà e passione, riporto questo passo di Luca Zacchi (che non conosco di persona) subbuteatore romano, che descrive il suo essere appassionato di Subbuteo, in cui mi riconosco completamente:
"[...] non ho difficoltà, essendo la negazione personificata dell'agonismo. Non gioco certo a perdere, ma neppure mi danno troppo per vincere, anzi, diciamo che non mi danno affatto. Gioco per divertirmi, come quando avevo 11 anni, e gioco come allora, con le stesse incertezze, e le stesse soddisfazioni, quando mi riesce un girello complesso, un aggancio da lontano o una parata difficile. Non lucido le miniature, perchè da ragazzino non lo facevo, faccio la mossa difensiva quando me lo ricordo (perchè da ragazzino non la facevo), ecc... Capite perchè nel calcio da tavolo sono durato dieci giorni e tre partite...
Però è vero [...] la differenza la fanno le persone. Se giochi con Ilic, alias Morgan Croce, non giochi con un cidittista, giochi con una persona che si diverte come te, ma che è semplicemente, che si lucidi o meno, molto ma molto più bravo di te. Che se ti vede in difficoltà ti inizia ad insegnare come puoi fare meglio questo o quello. Che tu ci perda 2 a 0 o 7 a 0, ho fatto entrambe le esperienze, è sempre un piacere stringergli la mano.
[...] io non divento più cattivo; se trovo quello che vuole vincere a tutti i costi e non c'è l'arbitro lo lascio fare e divertirsi da solo. Esattamente come facevo nel 1973. Mi divertirò alla partita successiva. Poi oltretutto se ho fatto tre tornei è tanto, il problema praticamente non sussiste!
Però il Subbuteo è il mio gioco, la mia passione, legato alla passione per il calcio dei tempi che furono...
[...]
Se ci fossero i tornei masters [...], di sicuro non ci parteciperei, perchè non sono al livello, ho una media gol peggio della sua!, ma nessuno mi toglierà mai il Subbuteo basculato qui o là, sul mio divano, nel mio salotto, o sul tavolo imbandito di un amico a punta di dito."