"Perchè ci affanniamo a parlare?" si chiedeva. "Le opinioni che agitano il mondo sono già troppe. Ognuno ha le proprie idee e vorrebbe trarne partito. C'è chi desidera ricchezza, chi un posto in cielo o qualche altra comodità del genere. L'uomo saggio vive come l'aquila o come Rosemberg. Si avvolge nel proprio mantello e non dice cose di grande rilievo.
Quando viene il suo momento, è libero di agire senza dare spiegazioni di sorta. Può scagliarsi dal cielo sulla sua preda e impadronirsene, mentre gli altri ancora discutono sul da farsi."
Frattanto erano arrivati vicino alla giostra e, per un poco, s'indugiarono a guardare i cavalli di legno impennarsi e caracollare al suono dell'organino. "Com'è strano pensare" disse Oktar, "che questi bambini, diventati adulti, non rammenteranno nulla di questi nostri tempi.Invece di ricordare le miserie che opprimono un po' tutti, ricorderanno i loro giochi e il suono di quest'organino, che dolcemente accompagna il moto della giostra.Fame e disperazione sembrano ad essi come storie lette in un libro: fantastiche, irreali.Ma qualunque impressione di gioia o dolore ne trarranno non servità certo ad ammaestrarli, o renderli più miresicordiosi verso il prossimo, o almeno più saggi, quando verrà il loro turno di guidare la nazione e il mondo. E perciò ridiamo, se ci riesce, poiché il riso è meglio del pianto."
da " E' di nuovo primavera"
di Robert Nathan
Valentino Bompiani Editore
I Libri del Pavone (1958)
Arnoldo Mondadori Editore
Titolo originale: ONE MORE SPRING
traduzione Elena Canino
|
|
|