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Ciclabilità Locale
Di Bikediablo (del 11/05/2007 @ 09:30:00, in bicicletta, linkato 1216 volte)
Credo che bisognerebbe seriamente cominciare separare il lato ideologico/ludico da quello pragmatico/utile. Ossia benissimo associazioni, ciclopicnic, ciclosportivi ecc. ecc. tutto questo serve a divertirsi, socializzare ed eventualmente promuovere la bicicletta, ma spesso è causa di divisioni e contrapposizioni (vedi screzi fra sportivi-non sportivi, stradisti-bikers, oltranzisti-ciclisti della domenica) per non parlare poi del discorso associazione a contro associazione b ecc.

Addirittura alcune manifestazioni risultano controproducenti perché vengono viste come ragazzate, o peggio sofisticazioni ideologiche, da chi spesso non ha neanche il tempo per leggere un giornale o andare a fare una passeggiata con i propri figli, causa il lavoro, problemi di salute o impegni familiari.

Se veramente vogliamo rendere Roma Ciclabile credo che bisogna vederla nell’ambito della vivibilità di una città, ossia della reale efficacia ed efficienza della mobilità ciclabile, e mi sembra che l’idea della mobilità locale (ambiti di 4/5 km massimo) possa essere un buon elemento di partenza.
Fino a poco tempo fa ero abbastanza perplesso sulle micropiste locali (vedi nocera umbra) ma ora comincio ad apprezzarle e ritengono siano preziose:
- i bambini trovano finalmente un luogo per imparare ad usare la bici;
- i ragazzi potrebbero ritardare l’acquisto di un ben più costoso motorino e muoversi comunque nell’ambito del quartiere, anche quelli i cui genitori non hanno i soldi per benza e motorino;
- gli adulti potrebbero usufruirne sia per recarsi al lavoro (esiste una statistica di quale sia la distribuzione delle persone rispetto alle distanze dal luogo di lavoro?);
- gli anziani possono circolare (ed avere benefici) ed andare a fare la spesa come fanno nei piccoli paesi, oppure usarla per recarsi al centro anziani più vicino.

Tutto questo però a patto però che si creino le condizioni a contorno.
Parecchia gente che mi vede andare in bici in città e nel quartiere, a volte anche al lavoro, oltre al sudore ed alla fatica, contesta il fatto che si respira smog e che sia pericoloso per la salute girare in bici, altra contestazione è il vandalismo (“Ma ndo’ la lasci stà bbici? Cia’ aritrovi ?”)
Insomma ci sono molti elementi, banali per chi gia’ ama la bici, ma sostanziali per chi vorrebbe approcciarla, che impediscono la crescita degli adepti. Ad esempio creare una ciclabile in zone di traffico, ottima idea in prospettiva, ma poi consentire che auto in sosta in doppia-fila (ormai a volte anche tripla fila) causino intasamenti ed aumento di smog, o che ci siano moto ed auto che sfrecciano senza neanche rallentare in corrispondenza di strisce pedonali ed incroci, a volte meglio un vigile attento ed inflessibile che dieci metri di ciclabile.
Gli stessi vigili per gli spostamenti di servizio, almeno per quelli che servono a recarsi dal comando al semaforo dove trascorreranno il turno, dovrebbero servirsi di bici, anche per non avere la tentazione di chiudersi in macchina con il motore accesso e riscaldamente/condizionamento “a palla”.

Altro elemento fondamentale è la chiarezza degli obbiettivi, le persone in generale fanno fatica a capire un cantiere, lo recepiscono immediatamente come lesivo della propria vita e comodità quotidiana, soprattutto perché non si percepiscono i benefici globali. Guardiamo ai cantieri delle metropolitane, tutti si lamentano che Roma non ha metropolitane, cercano di farle e la gente si lamenta per il traffico. Tutti si lamentano dello schifo della Metro delle stazioni vecchie e delle scale mobili obsolete, mettono in cantiere i lavori e la gente si lamenta, fastidi, costi troppo alti, tempi lunghi. Oltretutto in questo gioco autolesionista entrano ormai i “partiti presi” la minoranza di qualunque colore fa’ opposizione dura, che significa ottenere benefici di bassa qualità ma di grande presa sull’opinione pubblica a spese di vantaggi piu’ solidi e duraturi ma poco appaganti in termini elettorali. Dopotutto perché qualcuno dovrebbe votare per l’attuale minoranza se chi governa governa bene ? quindi chi è all’opposizione per poter governare a torto o a ragione DEVE boicottare chi governa.

Tutto cio’ riduce anche la voglia di capire, chiarire, proporre, tutti i giorni leggiamo sui quotidiani gratuiti messaggi sms (i soldi che risparmiano per il giornale li spendono per gli sms) autocelebrarivi che sparano a zero sul governo, nazionale, regionale, provinciale, comunale, anche qui non importa il colore, perché per il qualunquista “è tutto un magna-magna” (poi si scopre che chi “magna” è proprio il qualunquista che non paga il canone, che non paga le multe, che getta la carta in terra, che parcheggia su strisce e ciclabili).
Tutti si lamentano ma non si rivolgono mai alle istituzioni preferiscono inviare una protesta al giornale, delegando a chissà chi il proprio sdegno o le proprie aspettative.

Alcune esperienze recenti mi dicono che le cose si possono, non sempre è vero, ma spesso ottenere semplicemente rivolgendosi direttamente alle istituzioni anche come singolo cittadino, senza la mediazione a volte distorta dell’associazione di categoria.
Se poi serve l’unione credo che alla fine l’associazione di quartiere fra persone ONESTE e SENSATE e svincolate dal gioco maggioranza-opposizione sia la via migliore per ottenere benefici o quantomeno limitare i danni per tutti, anche a livello ciclabile.