Stavolta a farne le spese è stato
Pierfrancesco Maran l'Assessore alla Mobilità del Comune di Milano, che ha avuto l'ardire di affermare,
in un articolo sul Corriere), che dopo aver finanziato iniziative a favore della ciclabilità ed
"aver provato a sensibilizzare gli automobilisti a rispettare i ciclisti ed i ciclisti ad usare le luci di notte per farsi vedere dagli altri", ha pensato di organizzare un incontro (che si è svolto sabato 2 marzo) "su come si va in bici a Milano":
"Un incontro pensato anche per chi non va in bici tutti i giorni, per chi la vorrebbe usare ma non se la sente e, perché no , anche per coloro a cui i ciclisti stanno un po’ antipatici.
[...]
Il cambiamento avviene soprattutto se diventa una sfida culturale, un modo per vivere la città diversamente, rispettando gli altri e assumendo uno stile di vita più sostenibile. Per questo sabato parliamo di bici a Palazzo Marino e lo vogliamo fare non rivolgendoci agli “esperti” di mobilità, ma ai milanesi tutti, ai curiosi, cercando di raccontare che Milano sta cambiando e che magari tra qualche anno quei luoghi comuni che citavo all’inizio saranno un po’ meno sentiti."
Apriti cielo !! "i ciclisti" si sono scatenati... alcuni dei più "autorevoli" hanno addirittura citato un "vassallaggio a Filippo Penati" e chiesto che il sindaco
Pisapia arrivi a cacciare il giovane assessore, che poi questi ciclisti non parlano mai a titolo personale ma sempre per categorie, "I ciclisti si ribellano" urla il post di
un blog milanese, ed io mi chiedo quali ciclisti ?
Quelli che la bici è ragione di vita e "chi non ce l'ha peste lo colga" ?
Eppure Maran non mi sembra che abbia detto eresie, anzi secondo me sta mettendo in campo tutte le possibili soluzioni, tralasciando quella ovvia delle sanzioni a chi viola il codice della strada:
- finanziare la ciclabilità, piste, zone 30 ed altro;
- fare informazione direttamente in mezzo al traffico;
- provare ad incontrare ed a smuovere quelli che altrimenti non solo non ci vanno in bici, ma sono addirittura contrari.
Forse a Milano stanno troppo avanti, hanno esigenze più alte, sarà che da noi a Roma l'Assessore con delega per la ciclabilità è quello all'Ambiente il che la dice lunga su quale tipo di ciclabilità interessa agli amministratori (e fino a poco tempo fa anche alle associazioni), non certo la parte di spostamento quotidiano ma quella ludico/ricreativa.
Assessore che nell'ultimo periodo del suo mandato (prima di dimettersi per candidarsi alla Regione Lazio) ha non solo fatto passare sotto silenzio il definanziamento di una delle principali arterie ciclabili cittadine (la ciclabile nomentana promessa poco meno di un anno fa) ma addirittura nel far effettuare la manutenzione delle ciclabili ne ha (se possibile) peggiorato la fruibilità..
Se avessimo a Roma un assessore come Maran, che avesse messo in piedi una simile iniziativa avrebbe tutto il mio appoggio, forse perchè nel tempo si è cercato di farle dal basso iniziative simili, con pochissimi mezzi e senza voler dare impronte ideologiche cosa che oggi pare ormai impossibile.
Sarà che i giornali continuano a ripeterci che a Roma siamo in Sede Vacante, ma mi sento di dire a Maran che se Pisapia lo caccia non c'è più religione
I commenti sono disabilitati.