Sempre grazie alla lettura del libro descritto nel “Tour de Port” una domenica ho inforcato la bici ed ho intrapreso il Tour de Pont ossia il giro dei Ponti di Roma (http://it.wikipedia.org/wiki/Ponti_di_Roma) sui fiumi Aniene e Tevere, non prima di essermi stampato la simpatica cartina di RomaSPQR.it
Stavolta però ho portato con me la fotocamera perché contrariamente a quanto detto per le porte le foto dei ponti (di certi ponti) non sono poi così diffuse, ed io ero quasi ossessionato dal Ponte Salario di cui avevo visto il disegno sul libro ma che non riuscivo a riconoscere nel ponte attuale.
Quindi come dicevo ho inforcato la bici e partendo da Furio Camillo ho percorso via Tuscolana, Piazza Ragusa, Piazza Lodi, Via Casilina, Porta Maggiore, San Lorenzo, Verano, Viale Regina Margherita, Piazzale delle Province, Piazza Bologna, Via Nomentana fino al Ponte Nomentano sul fiume Aniene dal quale ho iniziato il Tour vero e proprio sfruttando le piste ciclabili.
//
Ponte Nomentano: bellissimo e ben restaurato peccato per le scritte dei soliti vandali, ci si arriva dal parco,
Ponte Tazio: poco appariscente a causa del traffico, foto dal Parco (http://commons.wikimedia.org/w/index.php?title=Image:Ponte_tazio_da_viale_tirreno.JPG);
Ponte delle Valli: un ponte “moderno” che si narra abbia cambiato molto la vita dei residenti a Nord dell’Aniene, la
foto dalla ciclabile che va da Ponte Tazio a Villa Ada non gli rende merito.
Ponte Salario: Anzi i due ponti Salario, perchè il primo quello che porta dal centro verso il GRA e’ quello moderno che preclude la vista del ponte più antico (anche se ristrutturato)
che e’ quello che porta verso il centro. Per
fotografarlo ho dovuto uscire dalla ciclabile ed attraversare la strada sul ponte con molta cautela, non ci sono attraversamenti pedonali. Altrimenti bisognerebbe scendere verso l’argine dell’Aniene, ma argini vicino ai ponti non sono mai ben frequentati di questi tempi meno che mai. Nulla di eccezionale direte voi ma per me era diventato un tarlo e non riuscivo a capire come si era trasformato il ponte dalla sua versione originale.Quindi ho attraversato per vedere da vicino le colonne romane che si trovano sul ponte (una e’ caduta e’ stata fatta cadere) ed ho fatto una breve digressione per vedere da vicino
la Torre Fiscale (da non confondere con quella che si trova all’Acquedotto Felici dalla parte opposta della città), qui ho scoperto che ci sono dei passaggi ciclabili che attraversano sotto il piano stradale i ponti e che mi avrebbero permesso di passare da lato all’altro della Salaria senza rischiare la pelle. Tali passaggi purtroppo maleodoranti e sporchi andrebbero puliti ed indicati meglio. Comunque prima di imboccarli date un’occhiata dentro ed intorno mi raccomando.
Quindi sono tornato a prendere la ciclabile e tralasciando i ponti di Tor di Quinto (che e’ uno dei ponti della tangenziale) ed il Ponte Flaminio uno dei piu’ massicci ed imponenti (quello che si vede da Ponte Milvio per capirci e che porta da Corso Francia ai Parioli), sono passato per Villa Ada e da li con la ciclabile che passa lungo la tangenziale (sotto Monte Antenne) e davanti alla Moschea, da qui fino a Villa Glori dove con un po ad intuito si puo’ arrivare fino all’Auditorium da dove parte la ciclabile che arriva a Ponte Milvio.
Ponte Milvio e’ il piu’ suggestivo, anche se le strutture porta lucchetti ed i venditori ambulanti di ferramenta mi intristiscono e pensando che questo ponte bellissimo è diventato appetibile da quando qualcuno ha deciso di farlo “diventare” il ponte dell’amore, e che la gente ci viene per vedere i lucchetti o peggio per metterne altri.
Quindi si riprende del Tevere e lungo questa si vedono tutti quelli che attraversano il fiume congiungendo le due sponde di questa città che a volte ignora di avere ben due fiumi al suo interno, vi risparmio l’elenco (che trovate sulla cartina di cui sopra) e le descrizioni (che sono comunque molto diffuse), la ciclabile mi porta fino al Ponte Magliana che si trova sulla Roma-Fiumicino e da cui si ammira il Colosseo Quadrato, potrei proseguire sempre con la ciclabile fino al Ponte di Spinaceto (detto anche di MezzoCammino) su cui scorre il traffico del GRA, ma ci sono gia’ stato e sinceramente sono stanchino.
Quindi prendo per via del Cappellaccio e dopo un pezzetto su marciapiedi e strada, riprendo la ciclabile davanti ai campi del Tre Fontane (la domenica mattina ci giocano a rugby i ragazzi del FuturaPark) e da li la ciclabile passa per la Laurentina, quindi per la Colombo (ora arriva fino a Via Cilicia) e da Via Cilicia passo lungo il marciapiedi fino allo svincolo che mi porta su Via Appia Antica (la domenica e’ chiusa al traffico) e qui passo sul ponticello che scavalca uno degli antichi affluenti del Tevere il mitico Almone (ormai declassificato a Fosso della Caffarella) e pedalando nel Parco torno a Via Latina e di qui a Furio Camillo.
Non ricordo quanti km segnasse il computerino, sicuramente piu’ di 40, cosa che ogni volta mi stupisce, 40 km in citta’ senza neanche andare alla periferia estrema.
Per concludere posso dire che volendo si potrebbe estendere il giro passando per Ponte Mammolo (quello moderno) utilizzando in parte la Ciclabile Togliatti ed il grande sentiero anulare che Pierfranco ha proposto su RomaPedala (http://www.romapedala.splinder.com/post/9160045), ma questa è un'altra storia l'affronteremo più avanti.
I commenti sono disabilitati.