I lucchetti esibizionisti
Ormai è accertato per i giovani (ma non solo) l'apparenza è tutto ed anche l'amore se non è sbandierato ai quattro venti non è amore, non è più un fatto privato magari da testimoniare nel modo più naturale, ad esempio con un bacio in un portone o con il tenersi per mano camminando in strada.
Scritte sui muri, sui marciapiedi, ovunque non più un piccolo cuoricino disegnato a penna, ma frasi sempre più cioccolatose (spesso rivolte a persone ignare di tale sentimento), scritte con la vernice ed a caratteri cubitali.
Anche i messaggi su Leggo esibiscono affetto a beneficio del pubblico.
Non basta più avere per se il ricordo personale di un volto, di un posto, di un panorama, di una musica di sottofondo.
No, l'ultima frontiera esibizionista è scimmiottare un libro o un film (più probabile il secondo), speriamo che a nessuno venga in mente di girare una scena in cui qualcuno incide un'iscrizione latina su uno dei ruderi lungo la Via Appia Antica altrimenti siamo rovinati.
Il tutto a discapito altrui, perchè dovrebbe ispirare tenerezza vedere quel lampione o le grosse catene antiauto su Ponte Milvio piene di lucchetti?
Quindi qualcuno si accorge dell'eccesso e vorrebbe toglierli ed invece subito si alza l'opposizione (di qualunque colore sia ormai l'opposizione si oppone a prescindere non sono piu' maggioranza e minoranza, ma maggioranza ed opposizione). Ora a causa della pubblicita' data alla cosa, qualche "buontempone" (la Repubbica li definisce vandali ) ha pensato bene di regalarsi un po' di pubblicita' anche lui facendo la brava di toglierli nottetempo, forse una volta tanto compiendo involontariamente un atto meritevole, chissa' se magari volessero continuare l'opera eliminando anche tutte le scritte amorevoli o meno che deturpano Roma gliene saremmo grati in eterno.
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